Macerata, 3 Febbraio 2017
Dopo quella di magnitudo 4 delle 4:47, una nuova scossa di terremoto di magnitudo 4.2 è stata registrata tra Marche e Umbria alle 5:10.
Secondo i rilevamenti dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto anche in questo caso ipocentro a 6 km di profondità ed epicentro 2 km da
Monte Cavallo (Macerata) e 12 da Preci (Perugia).
Un'altra scossa di magnitudo 3.3 è seguita alle 5:19. Non si hanno al momento segnalazioni di nuovi crolli.
Da questa mattina, 18 gennaio, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha localizzato oltre 100 eventi sismici di magnitudo maggiore di 2.0 tra le province dell’Aquila (Montereale, Pizzoli, Capitignano, Campotosto, Cagnano Amiterno) e Rieti (Amatrice).
I terremoti più forti (magnitudo maggiore di 5.0) sono avvenuti alle ore 10:25 italiane di magnitudo ML 5.3 (Mw 5.1); ore 11:14 italiane di magnitudo ML 5.4 (Mw 5.5); ore 11:25 italiane di magnitudo ML 5.3 (Mw 5.4); ore 14:33 italiane di magnitudo ML 5.1 (Mw 5.0).
Questi eventi sono stati localizzati dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV in un’area lunga circa 10-15 km in direzione appenninica e larga circa 5-6 km che si trova in una zona a pericolosità sismica molto alta, compresa tra l’area interessata dalla sequenza sismica del 2009 e la parte meridionale della sequenza sismica iniziata il 24 agosto scorso in Italia centrale.
Dopo il terremoto del 24 agosto si sono verificati in quest’area eventi di bassa magnitudo concentrati poco a nord di Montereale e nella zona tra Pizzoli, Barete e Cagnano Amiterno; è stato registrato solo un terremoto di magnitudo maggiore di 4.0 il 29 novembre 2016 (M 4.4) a 3 km da Montereale.
La faglia coinvolta dagli eventi di questa mattina appartiene al sistema di faglie dei Monti della Laga il cui settore più settentrionale si è attivato con l’evento del 24 agosto.
Il terremoto storico più prossimo alla zona è quello del 2 febbraio 1703 di magnitudo Mw 6.7, ma i dati geologici disponibili indicano che questo evento sarebbe avvenuto sulle faglie più occidentali (es. Pizzoli, Monte Marine).
Tragedia all'hotel 'Rigopiano' a Farindola, sul Gran Sasso, spazzato via da una immensa slavina. Sarebbero circa 35 le persone presenti all'interno della struttura. "Le persone registrate in Questura aufficialmente sono di meno, ovvero 22 ospiti e sette dipendenti - spiega il sottosegretario regionale, con delega alla Protezione civile, Mario Mazzocca, dal Centro di raccolta allestito nel palazzetto dello sport di Penne -. Però è verosimile che ci fossero degli ospiti e dunque il numero dovrebbe essere questo". Da stamattina sono stati estratti due corpi dalle macerie.
Miracolo a Rigopiano: ci sono ancora superstiti sotto le macerie dell'hotel spazzato via da una slavina. Quattro bambini sono stati estratti vivi dai vigili del Fuoco nel tardo pomeriggio dopo oltre 40 ore. Tra loro anche Ludovica Parete, figlia del cuoco, Giampiero, sopravvissuto fin dal primo momento alla tragedia e che aveva dato l'allarme inascoltato del crollo dell'albergo. Prima di loro erano stati salvati la moglie e l'altro figlio. A fare il punto, a fine giornata, il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio: "Cinque persone estratte, una donna e 4 bambini, 5 le altre persone da estrarre". "Le vittime" - ha aggiunto Curcio - "sono 5 quelle collegate al maltempo e due i decessi accertati all'hotel Rigopiano".
La terra trema ancora: alle 7.40 c'è stata una scossa di magnitudo 6.5 in Umbria, con epicentro tra Norcia, Preci e Castel Sant'Angelo sul Nera. Il terremoto è stato a 10 chilometri di profondità. Una nuova forte scossa, di magnitudo 4.0, è stata registrata alle 19.21. Secondo l'Ingv, l'epicentro è a circa 5 chilometri da Norcia.
Ingv: in un giorno 200 eventi sismici - Al confine tra Marche e Umbria, dopo il terremoto delle 07:40 sono stati localizzati circa 200 eventi sismici. L'area interessata dalle repliche si estende per circa 30 km, da Accumoli a sud fino a Visso a nord. Riprende, quindi, la parte settentrionale del sistema di faglie che si era attivato con il terremoto del 24 agosto e interessa anche la parte meridionale attivata il 26 ottobre. Alle ore 16:00 sono 15 i terremoti di magnitudo tra 4 e 5.
La parte alta della frazione di Castelluccio di Norcia è stata praticamente rasa al suolo.
Allarme del governatore della Regione Marche. Il numero degli sfollati è salito nelle Marche a 25mila. "Rischiamo di arrivare a 100 mila", ha detto il presidente della Regione Marche. L'area interessata - ha spiegato Ceriscioli - tocca, oltre al Maceratese, anche Ancona".
A Norcia sono crollate la Basilica di San Benedetto e la cattedrale di Santa Maria argentea: sono rimaste in piedi parte delle facciate e delle strutture.
I RACCONTI DOPO LA SCOSSA - 'E' crollato tutto, vedo colonne di fumo, e' un disastro, in disastro!'', aveva detto il sindaco di Ussita, uno dei comuni più colpiti dal sisma del 26 ottobre, Marco Rinaldi. ''Dormivo in auto, ho visto l'inferno...". "E' venuto tutto giù, ormai non ci stanno più i paesi", ha detto il sindaco di Arquata del TrontoAleandro Petrucci. "Per fortuna che erano zone rosse - aggiunge -. La poca gente che è rimasta è scesa in strada, si sta abbracciando. Adesso stiamo andando in giro per le frazioni per vedere quello che è successo". ''Siamo in condizioni pietose. Ho ancora 800-900 persone in paese, un borgo distrutto, molti allevatori nelle frazioni di montagna che non possono allontanarsi. Ci sono crolli, e non so ancora se anche dei feriti. Io, da solo con un maresciallo, lavoro da un container di 2 metri per 5, che ho requisito''. Il sindaco di Pievetorina Alessandro Gentilucci lancia un appello attraverso l'ANSA: ''abbiamo bisogno di mezzi, di container''. Solo 400 i residenti che sono andati negli hotel della costa.
Il "fortissimo terremoto" che ha colpito la zona di Norcia ha distrutto la basilica di San Benedetto: "Noi monaci stiamo tutti bene, ma i nostri cuori vanno subito a chi è stato colpito, e i frati del monastero cercano di capire se qualcuno ha bisogno dell'estrema unzione", ha detto il vicepriore, padre Benedetto. "Ci affidiamo come sempre alle vostre preghiere e al vostro supporto", ha aggiunto.
La preghiera del Papa - "Esprimo - ha detto il Papa dopo l'Angelus - la mia vicinanza alle popolazioni dell'Italia Centrale colpite dal terremoto. Anche questa mattina c'è stata una forte scossa. Prego per i feriti e per le famiglie che hanno subito maggiori danni, come pure per il personale impegnato nei soccorsi e nell'assistenza. Il Signore Risorto dia loro forza e la Madonna li custodisca". Un lungo applauso dalla piazza ha accolto le parole del Papa.